Il Governo non ha ancora dichiarato lo stato di Calamità Naturale e sull’isola non si vede nessun dei suoi esponenti |
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CasamicciolaNews - Cronaca | |||
Scritto da Ida Trofa | |||
Sabato 14 Novembre 2009 09:08 | |||
Non spegnete i riflettori. Tantissimi commercianti e imprenditori sono venuti da noi evidenziando come, l'economia si è fermata e sarà difficile farla ripartire in poco tempo. Dunque abbiamo bisogno di sostegno ed aiuto. Le risorse stanziate sono largamente insufficienti. Non ce la facciamo. Perfino le nostre sorgenti sono ostruite e ora si sta lavorando per liberarle. L'economia è bloccata». Ancora un giorno trascorso a riflettere, ispezionare e pattugliare il territorio da monte a per capire sino in fondo la reale portata delle ripercussioni prodotte dall’alluvione dello scorso martedì. Sono giunti sull’isola esperti tecnici, geologi e l’Arpac che sta monitorando e campionando il terreno raccolto in strada ed ammassato nel piazzale del Pio Monte. Si deve attender ora l’esito per stabilire dove e come smaltire i prodotti della catastrofe. Il Cisi-Evi ha prelevato le acque dai sistemi di approvvigionamento nelle zone disastrate per capire se ci sono stati eventuali inquinamenti che ne rendono sconsigliabile l’uso. Aumentano i controlli nelle aeree colpite e le ordinanze di sgombero delle abitazioni ritenute a rischio, con esse il numero degli sfollati che necessitano di sistemazione. Le ruspe spalano, gli operai lavorano per liberare strade e le case ed i mezzi cominciano a scarseggiare. Tonnellate e tonnellate di terra e fango sono stati rimossi, quasi sessanta auto sono state portate via dalla strada ed isolate dal terriccio fangoso pere evitare contaminazioni. Nella zona del Piazzale Ancora in serata si è resa necessaria la sistemazione di dighe gonfiabili per evitare che i detriti continuassero a finire nel bacino portuale che si stava riempiendo con gravi e possibili conseguenze sulla navigabilità dello scalo e conseguente sicurezza delle unità di navigazione in transito. Tanto i è fatto ma l’entità del fenomeno è stata tale che molto altro ancora resta d fare. È orami chiaro che occorre un maggiore coordinamento sul territorio per le operazioni e maggiore solidarietà. Sul punto è stata approvata una delibera di Consiglio comunale con la quale si chiede un maggiore coordinamento tra Protezione Civile, Vigili del Fuoco e tutte le altre forze in campo. C'è stata sin’ora come hanno convenuto in tanti tra amministratori e forze sociali e come ha sottolineato il sindaco in Consiglio, una mancanza di comunicazione per la quale si richiede ora più coordinamento negli interventi. Il sindaco D’Ambrosio ha chiesto anche al presidente degli albergatori dell'isola di definire una sistemazione duratura per gli sfollati che, nel corso della giornata, sono passati ad oltre 150 e si prevede un ulteriore aumento con il passare delle ore e dei giorni in quanto andando avanti nelle verifiche gli immobili che evacuati saliranno esponenzialmente fino a che non saranno messi in sicurezza. Così aumenterà il materiale da smaltire ed i relativi costi con le somme stanziate a rimanere immutate se al più presto il governo non si deciderà a fare qualcosa e se i burocrati della quiete dopo la tempesta non la smetteranno con i prelievi e capiranno che quella terra era destinata al mare e li deve andare. Il terriccio pulito gettato in acqua consentirà un ripascimento naturale e il recupero di tempo prezioso sulla tabella di marcia delle operazioni di ripristino e recupero danaro per i relativi lavori. «Cerchiamo di tornare alla normalità, ripulendo le strade, ma abbiamo adesso un problema serio: il blocco dell'economia. Le risorse stanziate sono largamente insufficienti, qui è ancora un caos», ha sottolineato con preoccupazione il sindaco D’Ambrosio, «Stiamo lavorando su tutti i punti critici per il ritorno alla normalità ma tantissimi commercianti e imprenditori sono venuti da noi evidenziando come, l'economia si è fermata e sarà difficile farla ripartire in poco tempo. Dunque abbiamo bisogno di sostegno ed aiuto. Le risorse stanziate sono largamente insufficienti. Non ce la facciamo. Perfino le nostre sorgenti sono ostruite e ora si sta lavorando per liberarle. Anche gli alvei, questo è particolarmente preoccupante, sono ostruiti. L'economia è bloccata. Se si mette in giro la voce che a Ischia è costante il pericolo frane, il turismo si fermerà e sarà il colpo mortale». Il primo cittadino di Casamicciola vuol far comprendere a quanti guardano dall’esterno e non comprendono a pieno il fenomeno che il ruolo dell’uomo in questa catastrofe è marginale. Tutto è stato determinato da meccanismi naturali incontenibili e prevedibili solo in minima parte, «Qua non centra l’abusivismo e non lo dico per dire. E' un fenomeno alluvionale quello che abbiamo subito. Per questo c'è un'indagine della Procura. Spero serva più a individuare chi ha ostruito gli alvei con materiali di risulta ed elettrodomestici contribuendo alla tragedia, perché per il resto, ripeto, si tratta di un fenomeno naturale». Sottolinea con forza D’Ambrosio,«Avevamo presentato nel 1998 un progetto alla Regione Campania sul recupero idrogeologico , per il quale abbiamo ricevuto soltanto una parte dei finanziamenti richiesti, che abbiamo utilizzato per una parte delle tante opere che bisogna fare. Ovviamente non bastava. Ora chiedo solo che non si spengano i riflettori su questa tragedia perché altrimenti sarà la fine. Le relazioni dei geologi e dei tecnici parlano chiaro. Per quanto certificato, le risorse stanziate sono insufficienti». Siamo in enorme difficoltà. Abbiamo valloni dissestati e ancora situazioni di pericolo.
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Ultimo aggiornamento Sabato 14 Novembre 2009 21:43 |