Dalle colate di fango all’incertezza di ritornare a casa |
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CasamicciolaNews - Cronaca | |||
Scritto da Ida Trofa | |||
Giovedì 03 Dicembre 2009 21:18 | |||
Ottimizzare, progettare prevedere la messa in sicurezza su una labile base economica. È iniziata lunedì una settimana cruciale per il paese, ma l’auspicata svolta non si è ancora avuta. E’ invece giunta la rettifica sugli ulteriori stanziamenti regionali dalla Commissione Bilancio a favore di Casamicciola, 3 milioni di euro e non la modica somma di 300mila euro. Tre milioni di euro a conferma delle dichiarazioni che l ’On. Marrazzo fece all’amministrazione locale sulla volontà di effettuare nuove variazioni al Bilancio in favore del paese colpito dalla grave tragedia del 10 novembre. Resta solo la ratifica ed il riconoscimento del consiglio regionale, una formalità che di fatto fa ritenere già ascrivibili alla causa casamicciolese i fondi de quo. Non è stata discussa al Governo la Dichiarazione dello Stato di Calamità. Ma dal Senato è stata inoltrata una richiesta ufficiosa del documento con cui la Regione Campania ha dichiarato lo Stato di Calamità per Casamicciola Terme. « Sulla questione Calamità i nostri contatti ci avevano chiesto una settimana! Proprio oggi, allo scadere, l’On. Viceconte ci ha rassicurato chiedendoci nuovi atti», dichiara D’Ambrosio, « L’On. Viceconte quale esponente della Commissione ambiente ha veicolato la nostra causa al Ministro Prestigiacomo che ha già predisposto gli atti per discutere sullo Stato di Calamità del nostro paese. Ad ogni modo nel merito siamo pronti ad attivare nuovi canali che ci hanno dato piena disponibilità. Siamo fiduciosi! Tutti i referenti istituzionali della Campania si sono mossi anche l’UDC ha presentato una nuova interpellanza», conclude il sindaco. Nel mentre è pronto ed attende la firma dell’UTC il Piano Speditivo di Evacuazione, oltre 20 pagine di precetti ed indicazioni utili nel caso di nuove e possibili emergenze. Il piano riguarderà tutto il territorio di Casamicciola Terme con particolari prescrizioni per le zone alluvionate. La sua attuazione, dopo la sottoscrizione, sarà lo strumento necessario alla nuova ordinanza del sindaco che consentirà agli sfollati della zona rossa, quella ancora ritenuta a rischio e priva degli strumenti burocratici e formali per la regolarizzazione, di fare ritorno a casa. Un ritorno che sia il più rapido possibile visto che le famiglie ed i cittadini colpiti ed ancora senza dimora minacciano azioni di forza e prese di posizione veementi nel caso corressero il rischio di stare ancora fuori una sola settimana. Pronte manifestazioni e proteste a cui hanno aderito centinaia di persone paventando l’occupazione del Municipio. Fin’ora sono stati stanziati e resi disponibili un milione di euro. Ha stanziare sui capitoli afferenti il settore è stata la Regione ed ora il capitole un milione è quasi azzerato. Si dovrà aspettare il prossimo bilancio per i nuovi fondi. Solo per il Monte Tabor dall’Unità operativa di Genio Civile e Protezione Civile è stato previsto un intervento definitivo di 600mila euro. Prendere le situazioni critiche e pianificarle, questo è il fine che dovrà raggiungere d’ora innanzi il governo locale. Pianificarle ottimizzando le risorse economiche. È necessario smaltire i fanghi già stoccati, mettere in sicurezza i valloni dove si trovano ancora migliaia di metri cubi di materiale non sedimentato e costituente rischio. Occorre ancora ripristinare la continuità del reticolo idrografico superficiale. Fare un piano di delocalizzazione censendo e valutando lo stato delle case al disotto dei costoni e quelle che creano grossi rischi .
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Ultimo aggiornamento Venerdì 04 Dicembre 2009 21:03 |