Casamicciola: Settimo giorno di presidio: the day before tomorrow |
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CasamicciolaNews - Cronaca | ||||
Scritto da Ida Trofa | ||||
Martedì 26 Gennaio 2010 10:18 | ||||
Casamicciola: Settimo giorno di presidio: the day before tomorrow Il popolo che non ti aspetti sostiene ed incita i “demoliscion bloc”, raggiunte oltre 10mila adesioni . La stanchezza riga i volti, ma non abbatte lo spirito di chi rivuole la sua vita ed i suoi diritti. La settimana più dura si apre oggi sul secondo giorno e la truppa degli irriducibili di via Montecito capeggia il corteo… capeggia la marcia su Ischia. “ Il potere politico governativo, parlamentare, regionale, provinciale e comunale è responsabile della tragedia sociale che si sta disumanamente e ferocemente abbattendo e consumando su migliaia di povere famiglie[…] da tale potere la povera gente si aspetta solo che risolva rapidamente il problema con l’approvazione di un decreto legge urgente da parte del governo. Se ciò non avverrà e le case dei lavoratori continueranno ad essere abbattute i cittadini sapranno come comportarsi, a partire dalle prossime elezioni regionali”: è questa la sintesi del messaggio lanciato dai manifestanti. Decine e decine di persone che continuano a restare assiepate sotto il pino gigante, e qui, nella roccaforte dei “demoliscion bloc”, che si definiscono i piani di organizzazione dei prossimi cortei, si chiede l'intervento di categorie e forze sociali, si tiene duro e si spera che prima o poi qualcuno risponda. Soprattutto nel settimo giorno trascorso senza notizie c’è una sola missione coinvolgere più persone possibili con la raccolta di firme rivolte alle massime cariche dello Stato al fine che venga concessa la grazia e si riconosca finalmente il sacro diritto alla prima casa di necessità e ad una legge uguale per tutti. Il settimo trascorso con la manifesta speranza che il Vescovo Strofaldi torni a portar loro conforto, torni con il suo spirito ad alleviare i dolori e le fatiche di questa lunga resistenza. Una presenza graditissima come è stata quella di Rosa Iacono. UN POPOLO SENZA BANDIERA CHE SI NUTRE DI SOLIDARIETA’ « E’ una manifestazione spontanea di gente disperata!- dichiarano i presidianti alla vigilia della grande marcia della speranza- Gente che sente la necessità di lottare per la propria unica casa. Gente che si è indebitata sino all’inverosimile e che ora si sente dire che deve assistere inerme alla distruzione di tutto. Deve lasciarsi abbattere per un vizio di forma, per l’inerzia di una società politica che così ha deciso. Questo movimento per i diritti nasce spontaneo, non ci sono bandiere e non si caccia via nessuno, anzi. - La voglia di fare è tanta, le attese pure, ma bisogna vivere alla giornata nel rispetto di tutti- Si volevano bloccare i porti, era un’idea. Abbiamo deciso di rinviare per non esasperare gli animi, ma non è detto che i tanti esacerbati e logorati da questo stato di cose non lo facciano. Sicuramente noi non avendo risposte faremo un ulteriore passo e quello del embargo è certo il rimedio estremo. La gente orami non vive più. È necessario che le autorità competenti prendano una decisone, prendano posizione. Noi lottiamo per la vita non per speculare! Non credano i “potenti” che non prendendo posizioni salvino le cose, o meglio le loro cose. Noi siamo pronti a tutto, siamo pronti alla rivolta. Togliendoci la casa ci hanno condannati, senza siamo persi. Distruggendoci la casa di prima necessità che è uguale a famiglia, hanno distrutto tutto. Che senso allora se si fa questo agli uomini, cittadini onesti lavoratori e spesso senza lavoro, pontificare la tutela ed il rispetto anche degli animali che non vano maltrattati pena una condanna severa a norma di legge…noi forse non siamo sullo stesso livello degli animali. Oggi si inorridisce davanti alle vittime della mancanza di case in Sicilia, bimbi morti sotto le macerie di alloggi fatiscenti perché il comune non ha garantito loro una casa popolare. Per noi aspettando forse il momento giusto per inorridire? Le nostre case popolari dove sono se non abbiamo diritto a farci una casa nostra? Dove dobbiamo vivere? Forse Ischia deve essere la residenza estiva dei potenti?- la rabbia dei manifestanti e tanta, ma il calore della gente che mostra di capire e soffrire con loro è una consolazione, magra, ma è pur sempre una consolazione. Oggi marciamo, domani si vedrà! Le cose nascono da sole volta per volta. 10 mila firme e più praticamente si son raccolte da sole perchè la gente ha visto al nostra buona fede. E stato incredibile nono pensavamo fosse possibile invece è accaduto. Per questo noi non escludiamo nessuno, chiediamo l’aiuto di tutti. Noi aspettiamo che gli amministratori intervengano prima come uomini e magari vengano a prendere gli schiaffi con noi. Noi aspettiamo, speriamo lottiamo! Ma se non verremo ascoltati allora cominceremo a combattere senza esclusione di colpi, combatteremo tutti e le armi non ci mancano. Oggi è un’altra battaglia, la speranza è vincere». Allora basta chiacchiere e che ci si pronuncia una volta per tutte.
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Ultimo aggiornamento Domenica 02 Dicembre 2012 19:06 |