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Cronaca
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Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Fabio Filippi
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Venerdì 14 Marzo 2014 18:10 |
Modena: Intolleranza rossa
L’intolleranza rossa è più che mai florida. Dopo le denunce formulate a mezzo stampa nei giorni scorsi (la prima sul caso dell’insegnante di religione che aveva redarguito un’alunna che si era istintivamente fatta il segno della croce al rumore delle sirene di un’autoambulanza, a detta del professore il gesto avrebbe potuto “offendere ragazzi che credono in altre religioni” e la seconda sul caso dei vangeli sequestrati, per volontà della dirigenza scolastica, agli alunni di una scuola media reggiana, testi consegnati ai ragazzi da volontari all’esterno dell’istituto), continuano ad arrivare segnalazioni su episodi di faziosità rossa nelle nostre scuole.
Una mamma mi ha informato di un progetto scolastico in cui i ragazzi, in classe, analizzano e commentano le principali notizie del giorno. L’insegnante responsabile del progetto ha scelto, manco a dirlo, il quotidiano La Repubblica. A nulla sono valse le richieste di alcuni ragazzi non allineati, di alternare i quotidiani, analizzando anche le notizie in altri giornali. Il “testo sacro” è uno e uno solo, e non si può cambiare per nessuna ragione al mondo. Questi comportamenti partigiani tipici di molti insegnanti di lettere, sono il risultato di scelte politiche sbagliate, retaggio della Prima Repubblica, quando i grandi partiti si dividevano il potere, e la scuola era una ‘casamatta’ del Pci (cit. Gramsci). A causa di questa vecchia spartizione, oggi ci ritroviamo un parco insegnati in buona parte politicizzato e una scuola agli ultimi posti di tutte le classifiche dell’UE sull’apprendimento e sull’efficienza. La scuola ha il dovere di sfornare dirigenti e insegnanti preparati e capaci d’insegnare, non ideologizzati da bandiere politiche. Vorremmo far crescere i nostri figli liberi da ogni condizionamento ideologico. La politica in classe è una pratica eccessivamente diffusa, l’obiettivo di alcuni docenti è quello di cancellare il senso critico dei ragazzi, di plasmarli e trasformarli in anonime marionette. La scuola in questo modo tradisce la sua missione educativa e sgretola il nostro patrimonio culturale. E’ il momento di cambiare. Non possiamo accettare il procrastinarsi questa situazione, anche per rispetto di quegli insegnanti capaci che quotidianamente si prodigano per trasmettere ai nostri figli gli strumenti adatti ad affrontare in modo consapevole il loro futuro. Fabio Filippi Gruppo Assembleare Forza Italia Fabio Filippi Bologna, 14/03/2014
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