Modena: 5.000.000 di euro all'anno in Emilia per gli interventi di somma urgenza
Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po), l’organo che ha la competenza sul tratto del Secchia lungo il quale si è verificata la rottura arginale, riceve annualmente fondi per la progettazione e l’esecuzione delle opere idrauliche, programma la tipologia degli interventi e stabilisce le priorità. Per gli interventi di somma urgenza, come nella fattispecie dell’ultima esondazione nel modenese, arrivano mediamente in Emilia, ogni anno, 5.000.000 di euro. Una cifra esigua, se rapportata alle problematiche idrogeologiche cui è soggetto, da diversi anni, il nostro territorio.
Si è preferito garantire lauti compensi ai dirigenti invece di programmare politiche efficaci di difesa idrogeologica. L’Assessore regionale alla Protezione Civile, Paola Gazzolo, ha dichiarato che “in merito alle azioni che si intendono portare avanti per promuovere una revisione di Aipo si fa presente che il presidente Errani ha richiesto ai presidenti delle Regioni Piemonte, Lombardia e Veneto di affrontare collegialmente il tema dell’assetto dell’Agenzia, in termini di ruoli e competenze, per rinnovare e rendere più efficaci gli strumenti per la gestione del rischio da alluvione e della sicurezza territoriale”. A dimostrazione che errori sono stati commessi. A quanto pare il nuovo direttore percepirà 54.000 euro in meno. A tre mesi dall’esondazione del Secchia non sappiamo ancora le cause del disastro. Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, ad inizio febbraio, ha istituito una commissione scientifica con il compito di analizzare e valutare le cause della rottura dell’argine. Gli esperti non hanno fornito dati certi. Aipo, i servizi tecnici regionali e l’Autorità di Bacino hanno effettuato un’analisi strutturale delle arginature del fiume Secca. Ma anche in questo caso i cittadini non hanno ricevuto informazioni. L’Assessore Paola Gazzolo, ci comunica che sono ancora 29 le persone assistite, 4 presso la Parrocchia Beata Vergine Addolorata di Modena, 20 nelle strutture alberghiere e 5 in strutture sanitarie per anziani. In sede di Commissione regionale Territorio e Ambiente, a metà febbraio, il direttore di Aipo ha riferito che “dal 2001 non si fanno i piani di tutela e di sicurezza”, aggiungendo che la stessa Autorità di Bacino “aveva segnalato più e più volte situazioni di rischio nel territorio regionale” e che “l’amministrazione regionale ne era pienamente a conoscenza”. Una dura accusa all’ente. Secondo indiscrezioni l’argine crollato a Bastiglia di Modena era una gruviera, tempestato di tane di nutrie ed altri animali. La Regione deve comprendere che la strada maestra è quella della prevenzione, meno onerosa, oggi abbiamo a disposizione gli strumenti per contrastare la formazione di frante e alluvioni. Nella nostra regione spesso si arriva in ritardo, quando il disastro è già avvenuto, con lavori di somma urgenza… Fabio Filippi Bologna, 26/04/2014 1) Interrogazione 2) Risposta
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