Modena: Sanità. Fanano (Modena), non chiudere punto di primo intervento: Leoni sollecita la Regione Le voci di una possibile chiusura del “punto di primo intervento” di Fanano(Mo) stanno creando preoccupazione nella popolazione, che considera questo presidio sanitario una “risorsa preziosissima”, anche a fronte delle necessità dei turisti che frequentano in estate e in inverno il centro appenninico.
Ne dà notizia il Consigliere regionale Andrea Leoni in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, in cui segnala che, attualmente, il “punto di primo intervento” prevede la presenza di un medico di emergenza, di un infermiere di emergenza e di un autista soccorritore, mentre, in caso di chiusura, rimarrebbe solo l’ambulanza con l’infermiere, a cui spetterebbe, in caso di bisogno, di accompagnare il paziente al più vicino Pronto soccorso, a Pavullo, con un viaggio di oltre quaranta minuti su una strada di montagna. Questa scelta dell’Ausl modenese, se confermata, - scrive il consigliere - non rappresenterebbe, tuttavia, neppure un risparmio sul piano economico, visto che il Pronto soccorso di Pavullo si troverebbe, in quel caso, a dover garantire accessi “impropri”, con costi “ben più importanti a carico del Ssr”. C’è poi il fatto - aggiunge Leoni - che la montagna modenese si trova a essere sempre più depauperata di servizi, dato che stride con le “sempre sbandierate iniziative a favore” delle aree montane, “di cui la sinistra si è fatta carico, ma solo a parole”. Il Consigliere Leoni chiede quindi alla Giunta se corrisponda al vero l’intenzione dell’Asl modenese di chiudere il presidio sanitario a Fanano, e, in caso di risposta affermativa, quali ne siano le ragioni. Leoni vuole infine sapere se anche la Giunta non convenga con l’assunto che la chiusura di questi presidi rappresenta una sorta di “certificato di morte” per la montagna e, per questo motivo, sollecita iniziative in modo da garantire la permanenza del “punto di primo intervento” a Fanano. Di seguito il testo dell'interrogazione regionale Bologna, 14 settembre 2012 Gruppo Assembleare Il Popolo della Libertà Il Consigliere regionale Dott. Andrea Leoni Comunicato stampa 14 settembre 2012
Al Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Il sottoscritto Andrea Leoni, Consigliere regionale, premesso che a Fanano, in provincia di Modena, vi è un forte fermento fra la popolazione residente in riferimento alla voce, che pare trovare fondamento, riguardo al fatto che il “Punto di Primo intervento” verrebbe chiuso perchè l’Ausl modenese sarebbe intenzionata ad operare tale improvvida scelta; considerato che detto presidio è una preziosissima risorsa non solo per i cittadini di Fanano ma anche per i turisti che nel periodo invernale e soprattutto estivo frequentano il comune dell’appennino modenese; che in caso di necessità i turisti ed i cittadini, trovano accoglienza rispetto alle necessità sanitarie grazie al fatto che il Punto di Primo intervento vede la presenza di un medico di emergenza, un infermiere di emergenza ed un autista soccorritore; considerato altresì che dette voci di chiusura prevedono la sostituzione del personale medico e paramedico con una figura del solo infermiere con l’ambulanza, creando ovvi problemi perchè l’infermiere non ha titolo per fare diagnosi e prescrivere terapie; ogni qualvolta un cittadino o turista presenti una necessità di primo intervento, l’infermiere sarebbe costretto ad accompagnare il soggetto presso il più vicino Pronto soccorso, nel Comune di Pavullo, che richiede oltre 40 minuti di viaggio di strada di montagna; anche lo stesso Ospedale di Pavullo è nelle mire del ridimensionamento; nel caso fosse confermata la situazione su esposta si giustifica ampiamente l’allarme sociale della popolazione di Fanano da allargare anche alle popolazioni dei Comuni confinanti di Sestola e Montecreto; atteso che tali eventuali scelte, se confermate, non sarebbero sicuramente nemmeno un risparmio sotto il profilo economico-finanziario, in quanto il Pronto Soccorso del Comune di Pavullo si troverebbe nella condizione di garantire accessi impropri con costi ovviamente ben più importanti a carico del SSR, nonché si creerebbe una condizione di ulteriore abbandono della montagna che si troverebbe depauperata di tutti i servizi e questo in contrasto con le sempre sbandierate iniziative a favore della montagna di cui la sinistra si è sempre fatta carico solo a parole; che ormai da tempo i servizi per zone dell’appennino della provincia di Modena vengono continuamente tagliati e che abitare in montagna comporta degli oggettivi svantaggi rispetto ad altri abitanti della stessa provincia di Modena che vivono in pianura;
INTERROGA
La Giunta regionale dell’Emilia Romagna per sapere: 1) se sia a conoscenza della situazione su esposta, ed in caso affermativo quale giudizio si dia; 2) se sia intenzione dei vertici dell’Ausl modenese di procedere sostanzialmente alla chiusura del punto di Primo intervento nel Comune di Fanano prevedendo la sostituzione del medico oggi presente; 3) in caso affermativo quali siano le ragioni per tale scelta che avrà l’effetto di rendere ancora più complicata la vita dei residenti; 4) se non si convenga che per i Comuni di Fanano, Sestola, Montecreto questi presidi sanitari, così come ventilato, non sia la effettiva compilazione del “certificato di morte” della montagna; 5) quali urgenti ed indifferibili iniziative si intendano assumere per garantire i servizi sanitari attualmente in essere nei richiamati Comuni a salvaguardia della salute e della incolumità dei residenti e dei turisti che frequentano l’appennino modenese. Andrea Leoni
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