Ancora deserta la seduta di Consiglio Comunale |
CasamicciolaNews - Politica | |||
Scritto da Ida Trofa | |||
Giovedì 05 Giugno 2008 16:39 | |||
Più che politici maestri di equilibrismo Ancora deserta la seduta di consiglio comunale Solo otto consiglieri presenti per la prevista convocazione inerente la nomina del nuovo presidente. Nel mentre si susseguono i tentativi di rimpinguare la maggioranza e contenere così le sciroccate di matrice dissidente. Giovani Monti: «Sono disposto al dialogo solo dopo un eventuale azzeramento e solo se sarò il nono». Ipotizzata la convocazione per il prossimo 11 giugno con l’accorpamento del tema bilancio e relativa approvazione. “U fuiè è scuorn ma è salvazion e vit!”. La latitanza consente ancora una volta alla maggioranza casamicciolese di mantenersi in “equilibrio”. Rinviando così la risoluzione dei problemi si rinviano le rogne perché come diceva il democristiano Moro « Il Rinvio rappresenta il momento più significativo di un ampio disegno riformatore ». Un ampio disegno riformatore nel quale oltre all’allargamento sparso della maggioranza non sembra essere previsto null’altro, eccezion fatta per le assunzioni in pianta stabile di alcuni esperti, visto che allo stato non è dato sapere neppure chi sia stato designato come successore dell’Ingegnere Castagna. Venerdì mattina all’adunanza prevista erano presenti solo otto consiglieri compresi quelli di opposizione. Un dato scontato a quanto pare per gli stessi membri del civico consesso che nulla hanno detto o fatto dinanzi a tale sconcertate dato, se non tirare i remi in barca e ritornarsene alle proprie faccende. Insomma maggioranza punto e a capo, tutto resta indefinito e nella confusione più totale. Perso nel mare sconfinato dell’”arricchimento democratico”, come ama definirlo il Sindaco D’Ambrosio, in rotta lungo una direttrice tracciata dagli innumerevoli, gruppi e gruppettini sui quali spicca lo “scirocco” di matrice PD. Uno scirocco del quale si cerca di limitare gli effetti chiedendo ausilio e sponda a destra ed a manca.Però, mentre si gioca a fare gli amministratori da mesi la questione presidente del Consiglio Comunale tiene in stallo il lavoro amministrativo e a tutt’oggi non si sa come si proseguirà e se si proseguirà. Ipotizzata per il momento una ennesima convocazione sulla nomina per il prossimo 11 giugno alla quale si vuole accorpare il tema bilancio e relativa approvazione. Una prassi non contemplata dalla norma che prevede una seduta a se stante per l’investitura del presidente. Quel che nel complesso desta maggiore perplessità e stupore è il continuo tentativo di arruolare adepti in grado di garantire un futuro almeno prossimo al governo. Tenuta sulle spine dalle continue sciroccate di taluni esponenti dell’ex gruppo di Rinascita, su tutti il PD che in ultimo non ha votato il documento approntato in tema di bilancio, l’amministrazione D’Ambrosio sembra volere limitare le percentuali di tonfo accattivandosi la minoranza.. Un atteggiamento che spinge, pare quotidianamente, il primo cittadino a chiedere il sostegno e l’adesione dei vari Roberto Monti, Miragliuolo, De Siano ed in ultimo ma non per ultimo il conigliere Giovanni Monti, sempre fermo ed agguerrito che però, come ha commentato sarcasticamente Cioffi, «dopo sei anni accarezza l’idea di poter vedere finalmente “le carte” dell’AMCa». Un rimpinguamento più che un allargamento ritenuto però di facciata dai vari soggetti contattati che ai quali si è parlato di dialogo e rapporto democratico in senso astratto senza mai però scendere nel particolare pratico. « A parole cercano di allargare la maggioranza, ma di fatto nessuno sembra schiodarsi dalle sue posizioni. Teoricamente non hanno i numeri per continuare. Tecnicamente il PD fuori non avendo votato in giunta il Bilancio. Tutto è incognito. Sono stato contattato diverse volte nella prospettiva di far fuori quelli del PD, però nulla di concreto. Per quanto mi riguarda sono disponibile ad un eventuale dialogo solo dopo un azzeramento del sistema e solo se sarò il nono ». Insomma l’agguerrito Monti non mostra di volersi concedere facilmente, ma neppure di voler fare il gioco del cattivo che manda a casa tutti, facendo cadere “baracca e burattini”, il suo, nel caso, sarà infatti solo il voto del nono consigliere nella estrema ipotesi che non ci sia il sostegno necessario per il prosieguo della legislatura. Per le altre chiamate anche Miragliuolo sembra sordo alle Sirene degli ex compagni che senza pensarci troppo l’avevano scaricato un anno fa, la restante quota di opposizione a cui è stata propinata la sviolinata sembra per il momento reggere il gioco. Il principale indiziato di questo caotico andare, Cioffi, sostiene invece dal canto suo che pur essendo convinto che si manovra per silurarlo « l’amministrazione è stabilizzata e stabilizzante. Noi del PD poniamo per il bene del paese questioni di carattere etico e morale legate esclusivamente al bilancio e all’economia. Questioni forti che potrebbero avere conseguenze disastrose per la comunità e sulle quali l’opposizione nicchia evidentemente ammaliata dalle lusinghe della maggioranza che vuole escluderci togliendosi il fastidio». L’assessore continua poi sottolineando che « noi del PD non abbiamo interesse a mandare a casa nessuno. Vogliamo dialogare al fine di giungere ad un bilancio reale e ristretto senza trattazioni e contrattazioni. Su questo siamo e saremo vigili, perché non è possibile acconsentire ed avvallare progetti che prevedono impegni di spesa insostenibili a favore di soggetti voluti da Tizio o da Caio. Mi riferisco ad esempio alla delibera per le assunzioni in pianta stabile di alcuni dirigenti e collaboratori. Una vicenda A-mo-ra-le alla quale noi non abbiamo voluto prendere parte. Noi non abbiamo partecipato alla seduta ed al voto perché in merito non riteniamo giusto l’approccio adottato. Ciò non significa che siamo contrari all’amministrazione anzi forse è il contrario, perché tutto è contrario ai principi di equità e buon governo». Non ci resta quindi che attendere e vedere quali gli sviluppi o gli inviluppi di una politica sempre più tangenziale dove è vangelo il credo secondo cui “i problemi non si risolvono perché sono problemi e se si risolvono non sono problemi ”. Tutto ciò mentre i leder d maggioranza e opposizione nulla questio forse entrambi speranzosi che per l’11 giugno in occasione dei festeggiamenti il Santo Antonio faccia il miracolo.
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Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Marzo 2009 18:39 |