Il 14 Marzo oltre seimila uffici postali abilitati per presentare richieste di lavoro, quattro sull'isola

La sede di Forio quella più gettonata tra le accreditate ischitane. I moduli possono essere anche consegnati agli uffici di Casamicciola T., Ischia Porto e Barano, secondo una calcolo delle probabilità la massima possibilità di rientrare nei 170mila papabili alla regolarizzazione sarebbe assicurata dalla consegna e dall’invio entro otto minuti dall’apeartura dei termini ovvero dalle 14,30 del 14 marzo alle 14,38.

Procedure
Sarà necessario spedire la domanda di autorizzazione allo Sportello unico per l'immigrazione, redatta su moduli distribuiti dalle Poste oppure scaricabili dai siti www.interno.it e www.welfare.gov.it.
La non dimestichezza con il web ha purtroppo portato migliaia di cittadini a prendere d'assalto gli uffici postali, Forio d’Ischia, Casamicciola T. Ischia Porto e Barano le sedi accreditate sull’Isola d’Ischia, per ritirare il "kit", contenente i moduli necessari alla richiesta di nulla osta per il permesso di lavoro. Tanto che anche sul nostro territorio gl’immigrati stessi che si sono prodotti in lunghe ed estenuanti file hanno denunciato il verificati, addirittura, di episodi di "bagarinaggio", con vendite sottobanco dei kit ritirati in quantità da qualche furbo, ora ritiro e compilazione procedono con maggiore calma.
Del resto, fanno sapere le Poste e gli operatori della Caritas, quest'anno qualche accortezza alla compilazione del kit è fondamentale. «I moduli saranno sottoposti a lettura ottica, dunque non sono ammessi errori o imprecisioni».

I lavoratori
Chi vuole dare lavoro a un extracomunitario ha tempo fino a martedì 14 per inviare la documentazione. Tuttavia, la procedura cambia a seconda del tipo di lavoratore.
L'imprenditore che assume uno straniero a tempo determinato, indeterminato o con un rapporto stagionale dovrà rivolgersi alle Poste, consegnando specifici moduli distribuiti dagli stessi uffici postali, predisposti per la lettura ottica e contenuti in appositi kit.
Tre le sigle dei modelli disponibili: «A-Dom» (per lavoro domestico), «B-Sub» (lavoro subordinato), «C-Stag» (lavoro stagionale).
Assieme al modulo, il datore di lavoro dovrà allegare anche la fotocopia del proprio documento di identità e quello del futuro dipendente.

Gli studenti
Discorso diverso per gli stranieri già presenti in Italia come studenti o per motivi di formazione professionale. Per loro è prevista la conversione dei permessi di studio in permessi di soggiorno per lavoro subordinato o autonomo. E così lo straniero assunto con contratto di lavoro subordinato dovrà compilare la domanda sul modulo «V» (scaricabile dal sito del ministero dell'Interno o da quello del Welfare).
Nel caso invece di conversione in permesso di soggiorno per lavoro autonomo, l'interessato dovrà compilare la richiesta sul modulo «Z» (sempre scaricabile dal sito del ministero dell'Interno o da quello del Welfare).
In altre parole, queste domande non dovranno essere redatte su formulari distribuiti dalle Poste. Potranno comunque essere spedite da un ufficio postale abilitato tramite raccomandata.Lo sportello unico
Una volta ricevute le domande, lo Sportello Unico trasmetterà il nullaosta e la proposta di contratto alla competente rappresentanza diplomatico-consolare italiana all'estero per la consegna al lavoratore straniero.
La stessa rappresentanza rilascerà il visto di ingresso, solo dopo aver acquisito la richiesta di visto del lavoratore e verificato la sussistenza dei presupposti di legge.
Col rilascio del visto, lo straniero avrà un obbligo: dovrà presentarsi allo Sportello Unico entro otto giorni dall'ingresso in Italia. Il decreto, che regola i flussi di ingresso per il 2006, fissa le quote di stranieri ammessi a lavorare in Italia.
Trattamento privilegiato è riservato ai nuovi Stati dell'Unione europea: ossia a quei cittadini provenienti dalla Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Slovacca, Slovenia e Ungheria.
In totale, sommando extracomunitari e membri Ue, lo Stato italiano aprirà le porte a 170.000 persone. Di queste 38.000 arriveranno dai paesi a forte pressione migratoria: Albania, Marocco, Tunisia, Somalia, Egitto, Nigeria, Moldavia, Sri Lanka, Bangladesh, Pakistan, Filippine e Ghana.