Ischia: Perdete ogni speranza, voi ch'entrate nel ... sito che non c'e'
Era ora. È questa la reazione spontanea che hanno avuto la maggior parte degli italiani, quando, il 16 marzo 2004 il comitato dei ministri per la Società dell’Informazione ha deciso di stanziare ben 45 milioni di euro per la creazione e realizzazione di www.italia.it. “Era ora che arrivasse un segnale forte da parte di un governo che aveva fatto di internet una delle tre “i” della sua campagna elettorale”, ci si sarà detti. Un investimento di queste dimensioni creava già in sé forti aspettative: effettivamente l’industria del turismo italiano aveva bisogno di un simile volano, avvizzita com’è dopo l’indimenticabile fulgore dei decenni scorsi, ma che pur rappresenta sempre il (trito e ritrito) 12% del PIL.
Anche sulla nostra Ischia si era diffusa una buona dose di fiducia nel progetto: non a caso mi è capitato di parlare con diversi albergatori che mi segnalavano la “presenza” di questo portale che racchiudeva l’intera offerta turistica della penisola, in cui intendevano entrare immediatamente. Un attimo dopo, però, aggiungevano che, stranamente, non si riusciva ad entrare nel portale che, in effetti, a tutt’oggi non esiste, in quanto digitando il citato URL, viene richiesto un nome utente ed una password che ognuno non sa bene quale possa essere. Si potrà obiettare che il portale non è on-line, bensì off-line, ma nel mondo della già di per sé “virtuale realtà”, essere off-line, pur esistendo un dominio registrato, equivale perfettamente a non esistere. A fine gennaio 2006 16 milioni di famiglie italiane sono state raggiunte da un bel libretto di circa 50 pagine, corredato da una lettera di Berlusconi, in cui si annunciava “…il portale nazionale del turismo: www.italia.it, un portale nato per promuovere l’offerta turistica via internet e il patrimonio culturale, ambientale e agro-alimentare italiani”. Il progetto era stato voluto soprattutto dal ministro per l’Innovazione Stanca e, attraverso la sua “brochure” postale, prometteva a tutti noi la possibilità di organizzare e programmare un viaggio interamente per via telematica, oltre che, attraverso le versioni in più lingue, la stessa possibilità organizzativa a tutti i potenziali turisti esteri. Strano che un’operazione di tali dimensioni, annunciata già due mesi fa, il 9 marzo abbia visto il ministro Stanca annunciare lo stanziamento di 21 milioni di euro “…per l’ulteriore evoluzione del portale nazionale del turismo”, in quanto tale denaro sarebbe destinato alle regioni per la realizzazione delle proprie sezioni. Come dire che lo Stato ha messo su la piattaforma digitale, e, oltre ad occuparsi di tutti gli aspetti legali, tecnici, amministrativi, promozionali e così via, dal punto di vista contenutistico ha creato una struttura che abbraccia tutto il territorio nazionale, mentre ora le regioni potranno meglio comunicare la propria identità, offrendo all’utente informazioni più specifiche e dettagliate. Mi scuso in partenza per la mia palese ingenuità, ma come fa ad evolvere ciò che non esiste? Roberto Falavolti, amministratore delegato di Innovazione Italia (una S.p.a. pubblica collegata al Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie), aveva reso noto che entro gennaio 2006 avrebbe potuto essere on-line la prima versione di italia.it in due o tre lingue, sebbene con contenuti ridotti, ma purtroppo a tutt’oggi non si può ammirare alcuna pagina, tanto meno in un’altra lingua. La Innovazione Italia aveva peraltro giocato un ruolo di primo piano nello sviluppo di “Scegli Italia” (alla base di italia.it) e, mediante un appalto di otto milioni di euro, aveva incaricato un consorzio formato da tre compagnie, Ibm, Tiscover e ITS della realizzazione del portale. Allo stato attuale, secondo Falavolti la piattaforma digitale è pronta, anche se il consorzio ci lavorerà ancora qualche mese per ulteriori dettagli, perciò ora tocca al ministro Stanca decidere il momento della presentazione del portale, di concerto con il Comitato nazionale per il turismo – organo composto da Ministeri, Regioni e associazioni di categoria. Vale a dire, come complicarsi la vita: il portale sarebbe pronto, perlomeno nella sua “ossatura” di base, ma con ogni probabilità è ancora off-line, perché il ministro non ha ancora deciso, insieme al Comitato nazionale per il turismo, quando sarà il momento giusto per presentarlo alla stampa e quindi lasciare che venga posto on-line. In fondo, che fretta c’è? Il prodotto Italia può permettersi questo ed altro. Evidentemente i nostri diretti concorrenti europei hanno molto più bisogno di noi di porsi in primo piano, visto che sia la Spagna che la Francia sono già ben presenti con i loro rispettivi www.spain-info.com e www.franceguide.com, entrambi oramai in ottima posizione nelle indicizzazioni dei motori di ricerca e ampiamente considerati come punti di riferimento per l’e-marketing turistico a livello mondiale. E i sorpassi consolidati che entrambi i Paesi hanno effettuato nei confronti dell’Italia, in quanto a flussi turistici, competitività nell’accoglienza e nei servizi ma soprattutto nelle politiche dei prezzi, dimostrano quanto internet giochi oggigiorno un ruolo sempre più imprescindibile. Oltre ai due Paesi leader già citati, anche realtà “minori” come la Grecia, la Norvegia, o addirittura destinazioni lontanissime come la Nuova Zelanda, si mostrano decisamente agguerrite dal punto di vista dei portali atti a catturare l’attenzione di milioni di potenziali clienti: come non prendere atto della lungimiranza di questi Paesi, i cui leader politici riescono non solo a concepire portali di questa importanza, ma anche e soprattutto a realizzarli, a farli fruttare, mantenendoli peraltro sempre all’avanguardia? Sarebbe un vero piacere poter essere smentita domattina stessa, poter verificare attraverso la digitazione dell’URL di italia.it che, sì, è on-line, il ministro ha annunciato la conferenza stampa di presentazione del portale, a cui prenderanno parte giornalisti anche esteri, e che sono aperte le campagne di promozione e di inserimento per le strutture turistiche di tutto il territorio nazionale e che il portale si sta man mano arricchendo di un numero sempre più interessante di proposte, itinerari, suggerimenti, viaggi a tema, pacchetti… Beh, per il momento non ci resta che sognare.
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