Pompe funebri in guerra per l'accaparramento dei defunti

Teatro delle incredibili e macabre vicende di affaire ed interessi economici l’ospedale Anna Rizzoli di Lacco Ameno. Attori alcune agenzie del settore mortuale operanti sul territorio da un periodo relativamente recente con preoccupanti collegamenti con la malavita locale. Contatto un noto medico rianimatore che per lungo tempo è stato impiegato nel 118 già assurto alle cronache locali per fatti analoghi quando prese contatti per il prelievo di una giovane donna morta in albergo.

I familiari si ribellano. Parte una prima denuncia della pompa funebre speculatrice per sparizione di cadavere. Sui risvolti i familiari rispondono e dei fatti viene addirittura noviziato il magistrato.

Rianimatore vende al miglior offerente l'esclusiva sui decessi avvenuti in ospedale e nei casi verificatisi nel soccorso esterno con decesso.
Nell’ultimo episodio verificatosi l'amara sorpresa della ditta chiamata su speculazione quando i familiari rifiutano le loro prestazioni in quanto già la loro impresa di fiducia era stata incaricata di tutte le procedure. Parte così la denuncia alle forze dell'ordine e le indagini del caso. Non è dunque bastato lo scandalo degli anni scorsi e ricomincia più subdolo che mai un triste fenomeno che ora mostra di non avere neppure più sensibilità e rispetto per il dolore altrui.
La morte di un noto personaggio, la professoressa Migliaccio “il Presidente”, non solo nella natia Panza, ha avuto, purtroppo, per tante e tali circostanze foschi retroscena. Nel tardo pomeriggio di lunedì, presso l’ospedale Anna Rizzoli esalava l’ultimo respiro l’anziana Panzese. Vista la notorietà della stessa e la certezza di una grandissima partecipazione popolare i familiari decidono di trasportare la salma nella Chiesa di San Leonardo a Panza, per permettere a tutte le persone che avessero voluto porgerle l’ultimo saluto di farlo con calma, compostezza tranquillità in un luogo certo più consono. Mentre erano intenti, in questi ragionamenti vengono avvicinati, nello stesso nosocomio, da un signore con pizzetto che si presenta come un impresario di pompe funebri che era giunto lì per i funerali, chiamato dai parenti della defunta. Gli stessi parenti cadendo dalle nuvole s’interrogavano straniti con gli occhi. E non trovando risposte hanno ripetutamente chiesto al signore il nome del parente da cui era stato contattato, non ricevendo nessuna risposta ed intuendo l’andazzo hanno preso a male parole l’intruso, scacciandolo brutalmente non senza sottolineare la subdolezza del di lui atteggiamento. A questo, quasi si temesse che qualche altra interferenza magri a loro insaputa, gli stessi familiari si affrettavano a chiamare la ditta funebre di fiducia “La Epomea” a loro nota e gradita. Quest’ultima poco dopo giungeva in ospedale e assunte le dovute autorizzazioni procedeva al trasporto del corpo, secondo i crismi e le disposizioni di legge ( in cassa aperta così come previsto dalla legge vigente), in quel della Chiesa di Panza.
Tutto sarebbe finito lì, se non ci fosse stata la denuncia da parte di una delle guardie giurate alla stazione dei CC per la scomparsa di una salma dall’ospedale. Immediatamente intervenivano gli uomini delle forze dell’ordine nell’ospedale per accertarsi del fatto notiziando dell’accaduto anche il magistrato di turno, che rimaneva alquanto perplesso dell’accaduto, visto che sin’ora si era abituati a credere che certe cose accadessero solo in “terraferma”. Il mattino successivo venivano convocati in caserma sia i familiari della defunta che il titolare dell’impresa funebre il signor Mattera Giuseppe. Verificato da un inchiesta sommaria che non fosse stato commesso nessun illecito questi si portavano nella vicina Panza per ricevere il numeroso pubblico che si stava accalcando per porgere l’ultimo saluto alla loro congiunta.

I RETROSCENA ED I PARTICOLARI PIU’ SORDIDI
Incredibile! L’assurdo fatto realtà come solo la realtà sa essere assurda e terribilmente vera. Uno scandalo figlio della nuova “corsa” all’accaparramento del morto in Ospedale. Ci sarebbero, secondo le voci raccolte nel nosocomio stesso, alcuni personaggi, sanitari e parasanitari, e sui quali stanno indagando più approfonditamente le autorità chiamate ad indagare sul caso, che dietro compenso si parla addirittura di un regalo di € 400 a morto, avvisano all’insaputa degli stessi familiari, la ditta prescelta.
Fra il personale sanitario sarebbe coinvolto anche uno, un rianimatore appunto, già assurto alla cronaca di questo giornale alcuni anni fa quando davanti ai pazienti si azzuffò con un noto medico di base isolano che avrebbe avuto a commentare e condannare tale atteggiamento. Dato che alla stessa guardia medica la sparizione della salma, una sparizione fasulla e pretestuosa, è stata proprio denunciata dal signore con pizzetto che era stato allontanato con forza e con parole di condanna dai familiari colti alla sprovvista da quel suo atteggiamento. Visto l’immediato e attento intervento delle forze dell’ordine una indagine molto più accurata sarebbe utile a chi nel futuro potrebbe trovarsi nelle stesse condizione ed assunto che i precedenti non mancano.

CURIOSITA’
Stando ad indiscrezioni trapelate alla “ditta speculatrice” che acquisterebbe l’esclusiva sui cadaveri per una mazzetta di 400 euro, nelle settimane scorse sono state danneggiate ed addirittura incendiate le auto impiegate per il servizio funebre. Servizio che prima veniva svolto sotto il nome “La Regina” per conto di un’agenzia napoletana. Ora dopo l’attacco la ditta opererebbe in proprio con il finanziamento di un noto esponente della malavita foriana da poco arrestato.