Modena: Tutela territorio, Leoni alla Regione ER: Sostenere le aziende agricole in montagna per prevenire dissesto idrogeologico

“Il 95% dei Comuni dell’Emilia Romagna ha almeno una parte del territorio soggetto a rischio idrogeologico per le frane e le alluvioni. Tale situazione è favorita anche dall'abbandono dell’attività agricola, soprattutto nelle aree marginali dove è più importante la presenza degli uomini per la salvaguardia del territorio: tra il 1990 e il 2010 si è verificata una vera e propria fuga dalla collina e dalla montagna dell’Emilia-Romagna”.
Lo scrive Andrea Leoni in una interrogazione alla Giunta regionale per sapere come giudichi la situazione e la riduzione delle aziende agricole nelle zone collinari e montane dell’Emilia-Romagna. “Anche nella montagna della provincia di Modena le aziende agricole sono diminuite visto che nel 2000 erano 6.183 mentre nel 2010 sono scese a 4.119. La presenza di aziende agricole – fa notare Leoni - ha sempre fatto si che ci fosse una manutenzione dei lati dei fossi e delle strade, dei greti dei fiumi e delle aree boschive”.
Il consigliere chiede anche se sia intenzione dell’Amministrazione regionale dare concretezza alla prevenzione ambientale "con interventi e finanziamenti adeguati, anche sostenendo le imprese agricole nelle zone collinari e montane dell’Emilia-Romagna" e, in caso affermativo, in quali tempi e con quali modalità.
Di seguito il testo dell'interrogazione presentato alla Regione Emilia Romagna
Bologna, 4 giugno 2014
Comunicato stampa
04 giugno 2014

Al Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Il sottoscritto Andrea Leoni, Consigliere regionale,

premesso
- che il 95% dei Comuni dell’Emilia Romagna ha almeno una parte del territorio soggetto a rischio idrogeologico per le frane e le alluvioni;

considerato
- che tale situazione è favorita anche dall'abbandono dell’attività agricola, soprattutto nelle aree marginali dove è più importante la presenza degli uomini per la salvaguardia del territorio;
- che tra il 1990 e il 2010 si è verificata una vera e propria fuga dalla collina e dalla montagna dell’Emilia Romagna;
- che secondo le elaborazioni di Coldiretti regionale sui dati del censimento agricolo Istat, in venti anni le aziende agricole delle zone collinari e montane dell’Emilia Romagna si sono più che dimezzate;
- che anche la provincia di Modena non è stata esclusa da tale fenomeno tanto che le aziende agricole delle aree collinari e montane che nel 2000 erano 6.183, nel 2010 sono scese a 4.119;

tenuto conto
- che il maltempo ha messo a dura prova le aree collinari e montane della provincia di Modena e più in generale di tutta l’Emilia Romagna;
- che buona parte degli effetti, conseguenti il maltempo, quali ad esempio frane, caduta alberi, improvvise ‘piene’ di fiumi e torrenti, sono acutizzati dal progressivo abbandono del territorio e conseguente diminuzione dell’opera di manutenzione e drenaggio del terreno, da sempre propedeutica a limitare il dissesto idrogeologico;
- che da sempre tra le buone pratiche delle aziende agricole c’era quella di mantenere puliti i lati dei fossi e delle strade, i greti dei fiumi, le aree boschive: oggi il rischio è quello di incorrere in multe salate se si ripuliscono i corsi d’acqua;

valutato
che diventa prioritario ed urgente investire nella prevenzione per fronteggiare i cambiamenti climatici per evitare o quantomeno ridurre i danni;

INTERROGA

la Giunta regionale per sapere:
1) come giudichi la situazione e la riduzione delle aziende agricole nelle zone collinari e montane dell’Emilia Romagna;
2) se sia intenzione dell’Amministrazione regionale dare concretezza alla prevenzione ambientale con interventi e finanziamenti adeguati, anche sostenendo le imprese agricole nelle zone collinari e montane dell’Emilia Romagna;
3) in caso affermativo, in quali tempi e con quali modalità.
Andrea Leoni